BLACK WAY - TRANSAFRICA RAID
Il Viaggio in Motocicletta da Cape Blanc a Cape Agulhas
mercoledì 31 agosto 2011
domenica 29 maggio 2011
mercoledì 20 aprile 2011
Le Moto sono in Italia
Ieri Cristian e' stato avvisato che le Moto sono in Italia . Come accade spesso in questi casi gli accordi sui costi del servizio, presi prima della partenza, sono stati disattesi dallo spedizioniere .
Per chi sceglie di fare viaggi intercontinentali su strada e si affida a mezzi che di fatto non hanno mercato e' antieconomico rimpatriarli ; vendere donare (quando viene permesso o accettato.....) o demolire, spesso, e' la soluzione migliore.
Per chi sceglie di fare viaggi intercontinentali su strada e si affida a mezzi che di fatto non hanno mercato e' antieconomico rimpatriarli ; vendere donare (quando viene permesso o accettato.....) o demolire, spesso, e' la soluzione migliore.
sabato 16 aprile 2011
domenica 27 marzo 2011
Tahar Ben Jelloun - La rivoluzione dei gelsomini -
Segnalatomi da Andrea questo libro del poeta e giornalista marocchino spiega in maniera acuta e semplice la genesi delle rivolte in atto nel mondo arabo .
Scrittore illuminato e profondo conoscitore del Maghreb, l'autore di "Creatura di sabbia" scrive un libro di consapevole condanna delle dittature arabe nel quale stride il silenzio sull'occupazione marocchina del Sahara Occidentale e della disperata lotta del fronte Polisario.
Campi profughi del Popolo Saharawi a Tindouf (Algeria) |
mercoledì 16 marzo 2011
CORPI DI SCARTO
Iacopo detto Iac , adolescente cresciuto troppo in fretta, vive tra la casa della madre e i bordi di una grande discarica .
Accanto a lui il fratellino Tommi e l'attraente Silvia, ragazza perbene scontenta del proprio corpo .
Iac conosce la discarica fin nei minimi dettagli, e' una risorsa, un punto di partenza dove trovare tutto quello che gli serve per sopravvivere e sognare .
Intorno a lui si muove un gruppo di esistenze abbandonate tra cui il turco Saddam, il nero Argo e l'italiano Lira Funesta, scarti umani non privi di una loro particolare dignita'. Mentre la vita in discarica procede secondo ritmi collaudati e fuori il caos emotivo delle esistenze normali cerca un equilibrio, il "male" prende il sopravvento .
Comportamenti all'apparenza inoffensivi e accumulo di pratiche abusive provocano un episodio drammatico che coinvolgera' profondamente Iac .
Corpi di scarto e' un apologo su una società che vive il suo declino disseminato di rovine , siano esse di cemento o di brandelli di carne, di siringhe infette o di sentimenti avariati . Ma soprattutto di indifferenza e superficialita' colpose .
Nel segnalarlo mi piace ripensare a quando siamo arrivati a Victoria Falls di fronte alle acque dello Zambesi...
"..siamo in una realta' dove la natura e' pulita, l'acqua di un fiume e' solo l'acqua di un fiume, le foreste non sono tagliate, gli animali "stanno dentro" al loro ambiente..come sono lontane le paure delle contaminazioni biologiche e chimiche, delle scorie radioattive, delle mafie e delle camorre che ci impestano i pascoli e ci costringono a pensare ogni giorno ad un mondo malato.."
"Corpi di scarto" e' il nuovo Noir di Elisabetta Bucciarelli (che ci ha seguito su questo Blog durante tutto il nostro viaggio) ed esce dopo "Ti voglio credere" a cui e' stato assegnato il premio Scerbanenco dell'anno 2010 .
Edito da Edizioni Ambiente, verdenero noir di ecomafia .
www.verdenero.it
blog.verdenero.it
Accanto a lui il fratellino Tommi e l'attraente Silvia, ragazza perbene scontenta del proprio corpo .
Iac conosce la discarica fin nei minimi dettagli, e' una risorsa, un punto di partenza dove trovare tutto quello che gli serve per sopravvivere e sognare .
Intorno a lui si muove un gruppo di esistenze abbandonate tra cui il turco Saddam, il nero Argo e l'italiano Lira Funesta, scarti umani non privi di una loro particolare dignita'. Mentre la vita in discarica procede secondo ritmi collaudati e fuori il caos emotivo delle esistenze normali cerca un equilibrio, il "male" prende il sopravvento .
Comportamenti all'apparenza inoffensivi e accumulo di pratiche abusive provocano un episodio drammatico che coinvolgera' profondamente Iac .
Corpi di scarto e' un apologo su una società che vive il suo declino disseminato di rovine , siano esse di cemento o di brandelli di carne, di siringhe infette o di sentimenti avariati . Ma soprattutto di indifferenza e superficialita' colpose .
Nel segnalarlo mi piace ripensare a quando siamo arrivati a Victoria Falls di fronte alle acque dello Zambesi...
"..siamo in una realta' dove la natura e' pulita, l'acqua di un fiume e' solo l'acqua di un fiume, le foreste non sono tagliate, gli animali "stanno dentro" al loro ambiente..come sono lontane le paure delle contaminazioni biologiche e chimiche, delle scorie radioattive, delle mafie e delle camorre che ci impestano i pascoli e ci costringono a pensare ogni giorno ad un mondo malato.."
"Corpi di scarto" e' il nuovo Noir di Elisabetta Bucciarelli (che ci ha seguito su questo Blog durante tutto il nostro viaggio) ed esce dopo "Ti voglio credere" a cui e' stato assegnato il premio Scerbanenco dell'anno 2010 .
Edito da Edizioni Ambiente, verdenero noir di ecomafia .
www.verdenero.it
blog.verdenero.it
giovedì 10 marzo 2011
Guerrieri senza armatura
Tornare a casa e riabbracciare e' sempre emozionante .
Tornare in Italia lascia, invece, spazio a metafore . ( Video )
Tornare in Italia lascia, invece, spazio a metafore . ( Video )
mercoledì 9 marzo 2011
giovedì 3 marzo 2011
Il Blog - Brindisi virtuale ! (attenzione ! spostato !! )
Tramonto in fondo all'Africa |
Si puo' portare tutto .
Mi raccomando...esagerate (esagerare con buon gusto e' molto eccitante...) .
SU LE MANIIIIIIII......!!!!!!!!!!
Le defezioni di membri "storici" del blog ci costringono a rinviare il brindisi virtuale .
Sicuri della comprensione degli altri membri altrettanto storici diciamo solo..."qualcosa succedera'"....
mercoledì 2 marzo 2011
Raid Tunisi - Cape Agulhas 15323 Km
13 Gennaio 2011 Porto di Tunisi, gli italiani abbandonano la Tunisia |
I tragitti Reggio Emilia/Genova e Milano/Genova non sono conteggiati.
I Km dopo l'arrivo a Cape Agulhas non sono conteggiati .
Va sottolineato che le Moto sono state "staccate dalla strada" nel tratto Aswan/Wadi Aifa nonostante il collegamento terrestre tra Egitto e Sudan sia presente ma interdetto al traffico con il conseguente obbligo di effettuare quel tratto sul ben noto traghetto (che si e' rivelato un valore aggiunto al nostro viaggio).
Km o Miglia marine del tratto in traghetto, naturalmente, non sono conteggiati.
Agli errori di percorso ed all'utilizzo ausiliario delle Moto si sommano le deviazioni (Tanga in Tanzania aggiunge 150 Km ) e le scelte fatte in Malawi (anziche' entrare subito in Zambia..questa aggiunge circa 400 Km) e Namibia una scelta questa risultata solo un trasferimento che aggiunge 600 Km ma che ha portato con se due cose positive : abbiamo aggiunto dei giorni (doverosi) e ci siamo trovati sulla linea di Cape Town con la possibilita' di raggiungerla prima di Cape Aghulas.
Da Cape Town la strada per Cape Agulhas non e' stata diretta ma felicemente tortuosa per conoscere questa parte del South Africa nelle strade che ho preferito. Questo aggiunge alcune centinaia di Km.
Il dato dei Km e' preso dal DR 650 SE, ed e' un dato affidabile ed in linea con il DR 600 (entrambe Suzuky).
Il conteggio dei Km delle tre Moto e' comunque differente perche' abbiamo fatto strade diverse da Grunau a Cape Agulhas e perche' all'Honda di Cristian mancano piu' di 700 Km avendola
dovuta caricare su un furgone nel tratto in Etiopia Gondar/Addis Abeba.
La distanza piu' breve della "direttrice est" da Tunisi a Cape Agulhas e' stimabile intorno ai 13500/14000 Km.
27 Febbraio 2011, il faro di Cape Agulhas |
martedì 1 marzo 2011
Il Blog
Grazie a chi ha seguito Black Way anche fuori dai confini italiani... Inghilterra, Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Austria, Lussemburgo, Libano, Giappone, Stati Uniti ed un abbraccio speciale a Burda ed agli amici di Blagoveschenk perche' so che sono stati loro a riempirci di contatti dalla grande madrepatria Russia .
lunedì 28 febbraio 2011
27 Febbraio quarantaseiesimo giorno
Congiunzione geografica degli oceani indiano ed atlantico a Cape Agulhas |
Vado giu' per Montagu perche' voglio fare la famosa Route 62, il parco naturale appena sotto e gli sterrati per Cape Agulhas e mentre vado penso a cosa scrivere ora, a che transafricana e' stata dunque mille cose si sovrappongono fino addirittura a perdermi in lunghissimi pensieri su Cuba e l'oriente in cui mi scaldo tutto pensando ad uno qualsiasi che dice una roba di propaganda contro Castro.
Troppe cose e poi questa cosa c'entra ?
Invece c'entra.
Quando Guevara scrisse a Fidel dicendo "altre terre reclamano i miei modesti sforzi" aveva gia organizzato la spedizione in Congo dalla quale si smarco' circa un anno dopo scrivendo le pagine de "l'anno in cui non siamo stati da nessuna parte" nelle quali delinea il comportamento dei guerriglieri congolesi poco avvezzi al sacrificio, disertori, assolutamente incosapevoli dell'importanza della guerriglia.
La forza devastante di milioni di africani, prevalentemente giovani, bloccata immobilizzata resa sterile dagli interessi delle religioni, dall'ignoranza, dall'opportunismo, dall'analfabetismo, dalla non circolazione delle informazioni dalla divisione in mille fazioni fomentata dal dittatore di turno e finanziata dalle armi degli occidentali che si assicurano chi i diamanti chi il petrolio chi qualsiasi altra risorsa.
Chi passa in mezzo all'Africa vede la moltitudine di persone e vede le loro condizioni.
Certo se si parla di informazione qualche problema c'e' anche da noi ad esempio su cio' che viene detto per evitare che la gente viaggi e si muova..basta dare una occhiata al sito della farnesina o magari fare un confronto veloce con quello del ministero degli esteri svizzero.
E' stata la transafricana dell'acqua che manca e delle terre lavorate con l'aratro e la zappa.
Di certo e' stata la transafricana del magrheb in fiamme, dell'Algeria della Tunisia dell'Egitto e della Libia..dei paesi che si affacciano sul mediterraneo e che piu' risentono dell'influenza geografica europea ma anche della moltitudine dei loro emigranti che assorbono il nostro liberismo. Della loro nuova consapevolezza.
E' stata anche la transafricana di Khaled di Salhe' di Yoyo di Flavio di Sergio di Eros con i quali abbiamo e stiamo ancora condividendo qualcosa, delle frontiere da passare degli alberghi da trovare la sera stanchi, dell'orecchio vicino al motore e l'occhio al livello dell'olio, la transafricana di chi ci ha pensato tutti i giorni e di chi ci ha dato qualcosa come protezione, la transafricana di chi ha recitato per noi scalzando per sempre il dio della colpa e del castigo.
Per noi e' stata anche la transafricana degli scampati pericoli visti i tempi con i quali i tumulti si sono concretizzati..solo la Tunisia ci toglie qualcosa impedendoci di raggiungere Cape Blanc ma cio' che la Tunisia ci nega e' storia siano ottanta chilometri o un latitante..e nei motivi di oggi ci sono i contenuti di ieri.
Con il trascorrere dei giorni siamo doverosamente passati dalla parte teorica e di preparazione a quella sul campo e questo raid ha mostrato la sua forza (la liberta') e la sua debolezza (la programmazione) cosi come abbiamo potuto misurare la forza ed i limiti di un gruppo.
Riguardo ai mezzi possiamo constatare la bonta' delle nostre scelte e se , nel mio caso, io sia piu' avvezzo a baciare le donne che non fanali di Moto e' pur vero che oggi il mio pensiero va ai tecnici, ai progettisti ed agli operai giapponesi che con la loro professionalita' ed il loro amore per il lavoro hanno prodotto motori che motorano, cambi che cambiano, volanti che volano, ruote che ruotano. Fino ad oggi, fino a Cape Agulhas.
Per cio' che riguarda noi tre concedeteci di dire che siamo passati in Africa come "a mille ce ne", cavalieri senza armatura non abbiamo calpestato formicai ne' tagliato alveari ..abbiamo preso con gli occhi e dove la nostra sensibilita' e la nostra cultura ce lo hanno permesso, abbiamo dato.
Il blog e' stato incredibile per seguito e per qualita' dimostrando la simpatia e lo spessore delle persone che ne hanno fatto la breve storia con i loro commenti e ,nel mio caso, dimostrando come le scuole medie ancora mi rincorrano per sistemare ortografia e punteggiatura..ma il blog e' stato cio' che ci ha consentito di condividere la nostra felicita'.
...rovescio tutto come al solito cosi se vedo poi trovo le cose..ecco il biglettino.."buon viaggio zio Giovanni" e un bel cuore come quelli del blog...(poi credo dietro ci siano anche tre bare..ma simpatiche !)
Francesco ricordati che niente e' impossibile.
Partiti da Tunisi il 13 gennaio dell'anno duemilaundici raggiungiamo Cape Agulhas dopo quarantasei giorni e quindicimilatrecentoventitre Km.
Black Way - Transafrica Raid
Il cartello dell'Agulhas con il marchio di Black Way |
domenica 27 febbraio 2011
26 Febbraio quarantacinquesimo giorno
North Cape, le viti |
Da Mercoledi sera saremo tutti e tre da lui alla ONG Scalabrini una bella realta' scevra dai dogmi fastidiosi tipici del cattolicesimo.
Parto tardi e me ne vado in giro, oggi voglio fare i passi verso Tulbagh, che di fatto e' dalla parte opposta di Cape Aghulas, voglio piegare un po' la Moto sulle curve e divertirmi in mezzo alle montagne per farmi l'idea dei dintorni di Cape Town.
E' bella questa zona, i passi non sono alti come i nostri fanno poco piu' di mille metri al massimo pero' non essendo tortuosi si scivola via piu' velocemente anche perche' di traffico poco o niente.
La scena e' tutta per le viti (sono piccole, un metro o poco piu') e per gli alberi da frutta (le mele in prevalenza) cerco qualche sterrato e lo trovo dopo Ceres sulla via per Touws River, sterrati di vere e proprie strade bianche dove la tole bassa e vicina ti chiama il gas per galleggiarci sopra.
Ieri sera Marco, il cognato di Eros, ha compiuto gli anni e si e' beccato in regalo la guida del Sud Africa perche' mi sono ricordato quando sono andato a comprarmi la Lonely di Milano per vedere con che occhi gli altri vedono la mia citta'. Poi Marco ha iniziato a raccontare quanto e' pesato alla sua (nostra) generazione la questione della segregazione razziale, di quanto perfino i suoi insegnati cercavano di dividere.."lasciateli stare quelli, sono come animali" e di come e' stato costretto a sentirsi addosso quello che lui non avrebbe voluto con tutte le conseguenze che cio' poteva portare.
Cristian e Stefano sono arrivati oggi a Cape Agulhas, piu' in la di cosi non si potra'..
Gli sterrati per L'agulhas |
sabato 26 febbraio 2011
25 Febbraio quarantaquattresimo giorno
L'ultima segnalazione (da Nord) per Cape Town |
Il deserto che mi ha accolto sul border diventa collina ed iniziano le viti del vino sudafricano che dimostra il sole che ha preso con i suoi 14 gradi a bottiglia.
Giro l'ultimo pezzo di cartina, ci siamo quasi.
Entro a Cape Town intorno alle 15 e sono decisamente contento..contento di questo viaggio e contento della fine di questi ultimi dodici mesi drammatici .
Raggiungo Sergio amico del mio bellafede che gia' a Buenos Aires aveva mediato per trovarmi un contatto.
Devo cambiare i pneumatici e dal meccanico incontro Riccardo ed Eros..dopo (finalmente si sbevazza) sette birre Eros mi invita a casa e ceniamo parlando dell'Italia e del South Africa in una serata alcolica che non termina mai . Imparo qualcosa di questa parte di Africa .
Chiudo a Cape Town dopo 500 Km.
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