mercoledì 19 gennaio 2011

17 Gennaio quinto giorno

Dal Motel in mezzo al deserto partiamo col sole ma tempo un paio d'ore la giornata si trasforma in un calvario di pioggia freddo e vento, la guida piegata e i sorpassi dei camion continuano a disturbare una guida  di per se gia' attenta visti gli allagamenti sulla ormai mitica e solita "strada nazionale".
Passare in Libia , per un italiano, ha un significato particolare ; costringe a chiedersi da che parte si e' e da che parte si sarebbe stati, in cosa ci si riconosce di quel passato. Ne abbiamo parlato a cena e siamo stati d'accordo nel riconoscerci nel movimento partigiano, in quegli ideali, in quei valori.
Bivio
La giornata sbatte contro la frontiera libica in uscita ed in quella egiziana in entrata e se la prima ci viene sollevata da Khaled, la seconda e' un susseguirsi di rimbalzi tra uffici e personaggi di transizione che ci alleggerisce di valuta e ci lascia liberi di entrare in Egitto sotto l'ennesimo temporale.
Il Djebel di Stefano non gradisce l'acqua.
Oggi abbiamo salutato  Khaled, una presenza discreta e simpatica , una persona orgogliosa ma non per questo schiava.
A Salun, primo paese egiziano, troviamo conforto in un hotel costoso quanto devastato.
Pioggia
Chiudiamo a Salun dopo 324 Km.
Bene noi, bene le Moto.

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