Congiunzione geografica degli oceani indiano ed atlantico a Cape Agulhas |
Vado giu' per Montagu perche' voglio fare la famosa Route 62, il parco naturale appena sotto e gli sterrati per Cape Agulhas e mentre vado penso a cosa scrivere ora, a che transafricana e' stata dunque mille cose si sovrappongono fino addirittura a perdermi in lunghissimi pensieri su Cuba e l'oriente in cui mi scaldo tutto pensando ad uno qualsiasi che dice una roba di propaganda contro Castro.
Troppe cose e poi questa cosa c'entra ?
Invece c'entra.
Quando Guevara scrisse a Fidel dicendo "altre terre reclamano i miei modesti sforzi" aveva gia organizzato la spedizione in Congo dalla quale si smarco' circa un anno dopo scrivendo le pagine de "l'anno in cui non siamo stati da nessuna parte" nelle quali delinea il comportamento dei guerriglieri congolesi poco avvezzi al sacrificio, disertori, assolutamente incosapevoli dell'importanza della guerriglia.
La forza devastante di milioni di africani, prevalentemente giovani, bloccata immobilizzata resa sterile dagli interessi delle religioni, dall'ignoranza, dall'opportunismo, dall'analfabetismo, dalla non circolazione delle informazioni dalla divisione in mille fazioni fomentata dal dittatore di turno e finanziata dalle armi degli occidentali che si assicurano chi i diamanti chi il petrolio chi qualsiasi altra risorsa.
Chi passa in mezzo all'Africa vede la moltitudine di persone e vede le loro condizioni.
Certo se si parla di informazione qualche problema c'e' anche da noi ad esempio su cio' che viene detto per evitare che la gente viaggi e si muova..basta dare una occhiata al sito della farnesina o magari fare un confronto veloce con quello del ministero degli esteri svizzero.
E' stata la transafricana dell'acqua che manca e delle terre lavorate con l'aratro e la zappa.
Di certo e' stata la transafricana del magrheb in fiamme, dell'Algeria della Tunisia dell'Egitto e della Libia..dei paesi che si affacciano sul mediterraneo e che piu' risentono dell'influenza geografica europea ma anche della moltitudine dei loro emigranti che assorbono il nostro liberismo. Della loro nuova consapevolezza.
E' stata anche la transafricana di Khaled di Salhe' di Yoyo di Flavio di Sergio di Eros con i quali abbiamo e stiamo ancora condividendo qualcosa, delle frontiere da passare degli alberghi da trovare la sera stanchi, dell'orecchio vicino al motore e l'occhio al livello dell'olio, la transafricana di chi ci ha pensato tutti i giorni e di chi ci ha dato qualcosa come protezione, la transafricana di chi ha recitato per noi scalzando per sempre il dio della colpa e del castigo.
Per noi e' stata anche la transafricana degli scampati pericoli visti i tempi con i quali i tumulti si sono concretizzati..solo la Tunisia ci toglie qualcosa impedendoci di raggiungere Cape Blanc ma cio' che la Tunisia ci nega e' storia siano ottanta chilometri o un latitante..e nei motivi di oggi ci sono i contenuti di ieri.
Con il trascorrere dei giorni siamo doverosamente passati dalla parte teorica e di preparazione a quella sul campo e questo raid ha mostrato la sua forza (la liberta') e la sua debolezza (la programmazione) cosi come abbiamo potuto misurare la forza ed i limiti di un gruppo.
Riguardo ai mezzi possiamo constatare la bonta' delle nostre scelte e se , nel mio caso, io sia piu' avvezzo a baciare le donne che non fanali di Moto e' pur vero che oggi il mio pensiero va ai tecnici, ai progettisti ed agli operai giapponesi che con la loro professionalita' ed il loro amore per il lavoro hanno prodotto motori che motorano, cambi che cambiano, volanti che volano, ruote che ruotano. Fino ad oggi, fino a Cape Agulhas.
Per cio' che riguarda noi tre concedeteci di dire che siamo passati in Africa come "a mille ce ne", cavalieri senza armatura non abbiamo calpestato formicai ne' tagliato alveari ..abbiamo preso con gli occhi e dove la nostra sensibilita' e la nostra cultura ce lo hanno permesso, abbiamo dato.
Il blog e' stato incredibile per seguito e per qualita' dimostrando la simpatia e lo spessore delle persone che ne hanno fatto la breve storia con i loro commenti e ,nel mio caso, dimostrando come le scuole medie ancora mi rincorrano per sistemare ortografia e punteggiatura..ma il blog e' stato cio' che ci ha consentito di condividere la nostra felicita'.
...rovescio tutto come al solito cosi se vedo poi trovo le cose..ecco il biglettino.."buon viaggio zio Giovanni" e un bel cuore come quelli del blog...(poi credo dietro ci siano anche tre bare..ma simpatiche !)
Francesco ricordati che niente e' impossibile.
Partiti da Tunisi il 13 gennaio dell'anno duemilaundici raggiungiamo Cape Agulhas dopo quarantasei giorni e quindicimilatrecentoventitre Km.
Black Way - Transafrica Raid
Il cartello dell'Agulhas con il marchio di Black Way |