martedì 8 febbraio 2011

30 Gennaio diciottesimo giorno

La strada da Gedaref a Quallabat e' interamente asfaltata abbiamo pero' trovato i due distributori sprovvisti di benzina.
Arrivati al border ci facciamo la trafila di uffici sudanesi ed etiopi poi appena entrati in Etiopia ci accorgiamo di come questo confine sia antico, un confine segnato dalla geografia e non dal righello degli occidentali infatti iniziamo una strada sui colli che sale e scende per poi approdare sulle alture di Gondar.
Le capanne ora sono tutte lungo la strada, le donne portano in testa le sporte gli uomini invece hanno tutti un bastone mentre i bambini curano gli animali e ci salutano tutti quando passiamo.
Lo scenario e' cambiato radicalmente, ora c'e' vegetazione e montagna.
Il confine interrompe l'Islam ed ora sono le chiese cristiano ortodosse a prendere la scena avuta dalle moschee sudanesi fin qui
La Moto di Cristian non riesce ad avanzare e nelle ultime salite viene trainata dalla Moto di Stefano.
Chiudiamo a Gondar dopo 346 Km.
Bene noi.

4 commenti:

  1. Durante i miei viaggi... gli unici confini che ho trovato, sono quelli nella testa delle persone ...
    (di Marco Aime – antropologo)

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  2. Aime è un grande, e scrive libri che dovrebbero rendere obbligatori nelle scuole!!!
    Bravo MauroB!!!!!!!

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  3. grazie anonimo, ma la mia è stata solo fortuna. ho trovato la citazione per caso, navigando e mi è piaciuta. adatta alla giornata sulla frontiera.
    ciao

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  4. Io invece ho i suoi libri e lo stimo davvero!! Aiutano a cambiare prospettiva...cosa che se poi si unisce al viaggiare fa la differenza!
    Ri-ciao MauroB!
    Ari

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