martedì 8 febbraio 2011

28 Gennaio sedicesimo giorno

Arrivati in citta' cerchiamo l'Acropol, il mitico albergo dove tutti gli stranieri viaggiatori vanno quando passano da Khartoum solo che noi ci rimaniamo il tempo di chiedere quanto costa poi viriamo sul "Falcon"  un ottimo albergo per sudanesi ma cosi vicino all'altro da ospitare anche gli stranieri trasumanti.
Oggi dobbiamo presentarci all'ambasciata italiana di Karthoum (l'h a caso ci sta tutta) per chiedere se ci fanno rilasciare da quella ad Addis Abeba una lettere in cui dicono che sanno che noi entriamo in Etiopia...l'Arianna aveva ragione "celavete la lettera dell'ambasciata da esibire alla frontiera, senno' non passate e' lo sai, lo sai  ??!!".
Comunque l'ambasciata e' chiusa ma passa di li Carlo e le due ore successive servono finalmente a far fare bella figura alle ambasciate italiane all'estero visto che il nostro nuovo amico si spende per noi ammirevolmentee e ne usciamo con le nostre brave lettere (le prossime le faccio come quelle del furto legalizzato della visita medico sportiva...).
Nel frattempo stringiamo amicizia anche con George il proprietario dell'Acropol che domani ci dara' l'indirizzo della Suzuky per far vedere l'SE che da Milano si porta dietro un rumore sospetto..pranziamo nel suo albergo e poi decidiamo di passare il pomeriggio con il pulmino e la visita guidata che l'Acropol fa tutti i venerdi (e' festa islamica). Durante il  giro incontriamo al campeggio tutta la gente di Wadi Aifa piu' padre e figlio sudafricani anche loro in Moto in direzione contraria (e ostinata...dovranno farsi l'Egitto in fiamme) e ormai ci salutiamo come vecchi amici.
Del giro mi rimane che il Sudan ha avuto il periodo cristiamo e quello islamico. E adesso hanno il Darfur.


Nessun commento:

Posta un commento