lunedì 21 febbraio 2011

21 Febbraio quarantesimo giorno



Ci fermiamo negli anni '70 oggi e facciamo un giro in barchetta a motore sul delta dell'Owakango, la giornata parte con un coperto che non disdegnamo perche' la temperatura e' gradevole..sono le 9.30 .
Ci inoltriamo nei canali del delta e ci ritroviamo tra canneti e ninfee con la classica foglia verde su cui si posano uccelli di tutti i tipi cosi leggeri da non farla affondare . Sulle sponde ci sono degli aquilotti dalla testa bianca e , piu' avanti, gli immancabili baboons .
Ci sono gli aironi ed altri uccelli che sembrano arrivare direttamente dalla preistoria, la loro caratteristica e' il collo che fa una gobba verso il basso che con il becco lungo sembrano in piccolo gli enormi volatili di un tempo.
Dopo il pranzo in una radura incontriamo gli Hippo sempre belli tanto quanto vogliosi di violenze brutali sugli uomini che passano di li.
Alle 16.00, girandomi in giro per la barchetta noto i primi segni di disinteresse all'ambiente circostante (sono passate quasi sette ore e il sole, gia da un po', si e' fatto diciamo splendente..) visto che di animali non se ne vedono e i canali del delta si ripetono monotoni..cinque minuti dopo non posso fare a meno di dire.."che due palle !".
La citta' alla lunga diventa monotona e noiosa ma anche la natura puo' fare lo stesso effetto.
Comunque il delta e' bello e siamo stati contenti di vederlo..lo scenario, per chi ci fosse stato, rispecchia quello del Danubio rumeno.


Domani partiamo verso la Namibia..siamo sulla discesa e sono passati quaranta giorni..le barbe si sono allungate, la pelle rimasta in vista si e' scurita, i vestiti si sono consumati.. l'olio uscito per varie ragioni dai motori si e' impastato con la sabbia Sudanese e la terra rossa d'Etiopia seccandosi con il vento caldo delle piste Kenyane tanto da restare nonostante le piogge di Tanzania.
Ne e' passata di strada ma mancano ancora tremila chilometri...

23 commenti:

  1. forza ragazziiiiiiiiiiiiii....siete forti............
    soccia !!!!!!!!!!!l'ultima volta che ci siamo visti la barba era già lunga, e i capelli?????? non oso immaginare ad oggi come sarai tesò....ma io son qui ad aspettare il tuo ritorno....cosa dovrò aspettarmi?! ahahahaha

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  2. Ancora tremila chilometri per essere a Cape Agulhas(ai lupi)????
    Milano/Licata e ritorno....due volte l'Italia....certo non tutta autostrada ma anche qua c'è la Salerno-Reggio Calabria....insomma ci siete quasi!!!!
    Visualizzate il tuffo fronte Antartide che vi farete appena scesi dalle moto....
    Baci grandi, Gioie belle!!!
    Ari

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  3. Ciao Giovannino, sempre bello leggerti, vi immagino sulla barchetta due palle, qui continua a fare freddo con tempo bianco, godetevi il caldo e portatecene un po'.
    Forse ve l'hanno già detto ma repetita juvant, in libia guerra civile.....
    Un abbraccio. Crista.

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  4. della seria anche la natura ogni tanto stanca...il momento "due palle" sulla barchetta mentre gli animali non si fanno vedere... non male !! forza ragazzi dalle barbe lunghe e dai vestiti oramai consunti...mi sa che siete sull'onda di uno stile trasandato/grunge (ma sempre chic!) alla Clint Eastwood che non si discute .. su su e suuuu !come si suol dire "la classe non si sciacqua" ...eheheheh siete grandi!lè ciao

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  5. Giovanni eccoti, dissacrante con natura, animali e uomini come solo tu sai fare.
    Bene che almeno siate stati contenti di avere visto il delta, gli animali nel safari e le cascate, nonostante il sentimento non sia stato solo stupore e sorpresa.

    Ciao a tutti e tre, belli e maledetti, consumati, barbuti e sporchi ma ricchi di colori e nuova vita vissuta e conosciuta.

    Molto bene...mancano SOLO 3.000 chilometri...
    molti abbracci e baci,m.

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  6. Giancarlo Dalla Costa23 febbraio 2011 alle ore 20:38

    Solo 750 km !!!!! vai cosi' un suggerimento per quando passate in sudafrica cassi è in astinenza da vino da più di un mese e nella zona di stellenbosch ci sono ottime cantine quindi legatelo non fatelo entrare !!!!!,ma portalelo su una spiaggia a vedere i pinguini del capo.No scherziamo dategli da bere a quel ragazzo shiraz a volontà.

    ps per ste i pinguini sono davvero carini.... (lisa)

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  7. Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.
    (di Mark Twain)

    La riflessione di Mark Twain va' bene anche se invece di cime (nel senso di corde), porti e vele, per voi si tratta di viaggiare tagliando in 2 l'africa (... e sembra di vedere i segni del vostro passaggio), maltrattando cilindri e pistoni e godendo il vento sulle vostre facce (barbute).
    Quindi fatevi sorprendere ancora, anche da questi ultimi 3000 km (l'equivalente di 42857 campi da 7. Gio pensa a quanto dovresti correre con i Refrattari!).

    Ciao

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  8. Ciao ragazzi, l'ultima sudata e siete arrivati. Sono gli ultimi tremila ma pensate a quanti ne avete fatti. So che c'e' stanchezza....
    Gio' sai che da dove siete passati sta scoppiando il finimondo, manifestazioni e repressioni da guerra civile, pare che tutti reclamino un proprio BUDDHA BAR!
    Abbracc Steven

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  9. Orpo...750 km...Namibia a tutta birra...
    Vuole dire che alla meta ne mancano SOLO poco più' di 2000...

    Bravi. Coraggiosi motociclisti.

    Giovanni, nonostante il buio dell'inverno si stia piano piano diradando, fa ancora freddo, tropppppo freddo. Stasera 2 gradi.
    Godetevi il caldo e tutto, tutto quanto.

    Un abbraccio stretto
    Marina

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  10. BarbaGiovanni, BarbaStefano, BarbaCristian...mandateci una foto!

    Baci ancora.
    Marina

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  11. Siamo quasi a 16000 contatti (15973). Ora della fine saranno piu' di 17000, 1 contatto a chilometro!!! Praticamente mai soli!!! Evviva il gruppo del blog

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  12. Raidagissimi ragazzi, vi seguiamo col batticuore di chi vi sente vicini alla meta!!!
    Ari

    p.s. MauroB, tu continui con citazioni a me care... ;-)

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  13. Giovanni mi fai sempre ridere con le tue battute ironiche anche sugli ....elefanti, sono i tronchi che sono troppo sottili...
    Dai godetevi ora la Namibia, ne ho sentito parlare benissimo, deserto confinante col mare!
    sarà vero? ce lo confermerete voi.Un abbraccio dalla tua ziamaria

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  14. cavoli ragazzi leggo che siete a Springbok!! andate veloci come fulmini...che avventura ragazzi!sono emozionata per voi e per questa bellissima avventura tutta da raccontare!!vi seguo sempre, tanti bacioni. Anna

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  15. viva il caldo!!! qui nevica...
    bacio dal nipotino

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  16. Sud Africa...
    Siete entrati nella leggenda!

    Un abbraccio emozionato Marina

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  17. Il termine "apartheid" è stato usato in senso politico per la prima volta nel 1917 dal primo ministro sudafricano Jan Smuts, ma, solo dopo la vittoria del National Party alle elezioni del 1948, l'idea venne trasformata in un sistema legislativo compiuto.[1] I principali ideologi dell'apartheid furono i primi ministri Daniel François Malan (in carica dal 1948 al 1954), Johannes Gerhardus Strijdom (dal 1954 al 1958) e Hendrik Frensch Verwoerd (vero e proprio "architetto dell'apartheid", in carica dal 1958 fino al suo assassinio nel 1966). Quest'ultimo, definiva l'apartheid come "una politica di buon vicinato".[2]

    L'apartheid aveva due manifestazioni:

    la separazione dei bianchi dai neri nelle zone abitate da entrambi (per esempio rispetto all'uso di mezzi e strutture pubbliche);
    l'istituzione dei bantustan, i territori semi-indipendenti in cui molti neri furono costretti a trasferirsi.
    In Sudafrica, mentre i neri e i meticci costituivano l'80% circa della popolazione, i bianchi si dividevano in coloni di origine inglese ed afrikaner. Gli afrikaner, che costituivano la maggioranza della popolazione bianca, erano da sempre favorevoli ad una politica razzista; mentre i sudafricani di origine inglese, malgrado il sostanziale appoggio dell'apartheid, erano più concilianti nei confronti dei connazionali neri.

    Con le elezioni del 1923 vennero introdotti nel paese i primi elementi di segregazione razziale, ma nel 1939 Jan Smuts (ex capo del governo sudafricano) tornò al potere e il nazionalismo afrikaner non poté proseguire il suo progetto politico.

    Durante la seconda guerra mondiale un gruppo di intellettuali afrikaner influenzati dal nazismo completò la teorizzazione del progetto dell'apartheid. La filosofia dell'apartheid affermava di voler dare ai vari gruppi razziali la possibilità di condurre il proprio sviluppo sociale in armonia con le proprie tradizioni. Più tardi venne creata un'organizzazione segreta per promuovere gli interessi degli afrikaner.

    Ben arrivati in South Africa
    Grandi
    Mauro 66

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  18. L'apartheid prese definitivamente forma nel 1948. Le principali leggi che costituivano il sistema erano[3]:

    proibizione dei matrimoni interrazziali;
    legge secondo la quale avere rapporti sessuali con una persona di razza diversa diventava un fatto penalmente perseguibile;
    legge che imponeva ai cittadini di essere registrati in base alle loro caratteristiche razziali (Population Registration Act);
    legge che permetteva di bandire ogni opposizione che venisse etichettata dal governo come "comunista" (usata per mettere fuorilegge nel 1960 l'African National Congress (ANC), la più grande organizzazione politica che includeva i neri, di stampo socialista, ma non comunista);
    legge che proibiva alle persone di diverse razze di entrare in alcune aree urbane;
    legge che proibiva a persone di colore diverso di utilizzare le stesse strutture pubbliche (fontane, sale d'attesa, marciapiedi, etc.);
    legge che prevedeva una serie di provvedimenti tutti tesi a rendere più difficile per i neri l'accesso all'istruzione;
    legge che sanciva la discriminazione razziale in ambito lavorativo;
    legge che istituiva i bantustan, ghetti per la popolazione nera, nominalmente indipendenti ma in realtà sottoposti al controllo del governo sudafricano;
    legge che privava della cittadinanza sudafricana e dei diritti a essa connessi gli abitanti dei bantustan.
    legge che costringeva la popolazione nera a poter frequentare i quartieri della gente "bianca" solo con dei speciali passaporti
    Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore, compresi gli asiatici. Negli anni sessanta, 3,5 milioni di neri, chiamati bantù, furono sfrattati con la forza dalle loro case e reinsediati nelle "homeland del sud". I neri furono privati di ogni diritto politico e civile. Potevano frequentare solo l'istituzione di scuole agricole e commerciali speciali. I negozi dovevano servire tutti i clienti bianchi prima dei neri. Dovevano avere speciali passaporti interni per muoversi nelle zone bianche, pena l'arresto.

    Mauro66

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  19. Lotta contro l'apartheid
    Un cartello dell'epoca dell'apartheidIn un primo tempo sia neri che bianchi organizzarono proteste contro l'apartheid, in genere brutalmente soffocate dalle forze di sicurezza governative. Nei primi anni sessanta l'Umkhonto we Sizwe, l'ala armata dell'ANC, iniziò a usare la forza, limitandosi però ad azioni di sabotaggio contro obiettivi strategici come centrali elettriche e altre infrastrutture. Nel 1975, i burocrati decisero di fare rispettare una legge a lungo dimenticata: ogni norma doveva essere scritta in lingua afrikaans. La legge fu estesa a tutte le scuole, imponendo che le lezioni fossero tenute metà in inglese e metà in afrikaans.[4]

    Forti furono anche le pressioni internazionali, anche nel mondo dello sport; infatti a causa dell'apartheid il Sudafrica fu escluso fino agli anni ottanta dalla partecipazioni alle Olimpiadi. Inoltre ci fu il boicottaggio africano alle Olimpiadi del 1976, come protesta perché una nazionale di rugby anglosassone aveva giocato alcune partite con la squadra sudafricana.

    Fine dell'apartheid [modifica]La liberazione di Nelson Mandela nel 1990, dopo 27 anni di prigionia, e la sua successiva elezione a capo dello Stato, decretarono la fine dell'apartheid.

    Le elezioni del 1994 hanno determinato la schiacciante vittoria dell'ANC,[5][6] con il 62,65% dei voti, al di sotto però della soglia del 66,7% (cioè i due/terzi) che avrebbero permesso di modificare la costituzione. Da allora, l'ANC ha governato e governa ininterrottamente il paese, prima con Nelson Mandela, poi con Thabo Mbeki e successivamente con Kgalema Motlanthe. La Commissione per la Verità e la Riconciliazione, istituita nel 1995, si è occupata di raccogliere testimonianze sulle violazioni dei diritti umani e ha concesso l'amnistia a chi confessasse spontaneamente e pienamente i crimini commessi agli ordini del governo.

    Il Sudafrica post-apartheid, aggiungendo nove lingue africane, ha portato il totale degli idiomi ufficiali a undici. Un altro gesto del nuovo governo è stato l'abbattimento dell'arsenale sudafricano.

    L'anniversario delle elezioni del 27 aprile, viene celebrato come un giorno festivo per il Sud Africa, noto come Festa della Libertà.

    Mauro66

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  20. MITICI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  21. Allora, giovanotti, ci arriviamo a questa Città del Capo??? E forza, che saranno mai diciottomila chilometri di strade africane...sarete mica già stanchini???!!!
    Dai che da Cape Agulhas vi parte la chiatta per la base antartica lunedì mattina... ;-)
    Ari

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  22. Cape Town...eccoci...
    Ci siete, avete tenuto fede al vostro sogno, al vostro progetto, a tutto quello che avete investito e sacrificato per non mollare, per tenere duro, per sudare, per ridere, per non disperare...per esserci!
    Avete vissuto, consapevoli e sempre presenti, attenti...protetti anche da tutti noi, che vi abbiamo pensato, sognato e seguito con il batticuore e con il fiato sospeso.
    Ora e' festa, festa festa.

    Un pensiero speciale per te bel Giovanni.
    Ciao dalla Marina

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